"Prometheo
News" è il bollettino inviato periodicamente per tenervi
informati sulle iniziative della Prometheo e del nostro
portale, Italia.ms. Inoltre potete trovare notizie e consigli
per utilizzare al meglio il vostro PC.
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invita i tuoi amici, conoscenti, colleghi, parenti vicini e
lontani, ad abbonarsi gratuitamente semplicemente inviando una
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con oggetto "Richiesta Newsletter". Grazie in
anticipo per il tuo sostegno!
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Le Novità
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Anche questo numero esce un po' in ritardo, ma questa non è
più una novità! :-)
In compenso ho molte buone nuove da dirvi...
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Grazie all'accordo concluso in questi giorni con lo Studio
Guerrieri, da metà ottobre sarà attivo il nuovo centro di
formazione Prometheo a Foggia. Altre trattative per le
principali città italiane sono già in corso, abbiate
pazienza, stiamo arrivando!
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La Prometheo è diventato un Test Center ECDL (la patente
europea del computer) accreditato ufficialmente dall'AICA
(ente che gestisce in Italia l'ECDL). La patente europea è un
certificato riconosciuto a livello europeo attestante che chi
l'ha conseguito possiede le abilità minime necessarie per
lavorare con il personal computer. Per sapere tutto sulla ECDL
potete andare qui:
http://www.prometheo.it/ecdl
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Come molti di voi avranno già notato, ad agosto abbiamo
aggiornato il design del sito anche se rimane ancora qualche
pagina da aggiornare. Non è un lavoro facile, ormai il sito
conta più di 250 pagine! Abbiamo anche aggiunto nuove
sezioni, di cui vi parlo qui di seguito.
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Ora potete comunicare con noi più facilmente. Abbiamo messo
online alcuni moduli con cui potete:
* chiederci informazioni sui nostri corsi
* inviarci i vostri suggerimenti per nuovi corsi da inserire a
listino o per migliorare quelli già esistenti
* segnalarci (se avete partecipato ad uno dei nostri corsi)
gli errori (pochi naturalmente!) che avete rilevato sul
manuale del corso o aggiunte/modifiche che ritenete debbano
essere fatte. Ne terremo conto nell'ambito dei periodici
aggiornamenti a cui sottoponiamo i nostri manuali e così ci
aiuterete a renderli sempre più efficaci
* ora è online anche la scheda di valutazione che di solito
facciamo compilare a fine corso per verificare la qualità
riscontrata dai partecipanti
Potete raggiungere le varie schede da qui:
http://www.prometheo.it/feedback/
Inoltre è possibile iscriversi ai corsi direttamente online
utilizzando il modulo che trovate qui:
http://www.prometheo.it/iscrizione/
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Per rendere più trasparente la nostra offerta di corsi ed
aiutarvi nella scelta del percorso formativo più adatto alle
vostre necessità, abbiamo creato la sezione delle Faq (Frequently
Asked Questions), dove per i corsi in generale e per ogni
singolo corso andremo ad inserire le risposte alle domande
più frequenti. L'indice delle Faq attualmente esistenti si
trova in questa pagina:
http://www.prometheo.it/faq/
Se non trovate la risposta alle vostra domanda, non esitate a
scriverci! Vi risponderemo e se la domanda è di carattere
generale l'andremo ad inserire nell'apposita Faq.
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Siti Interessanti
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Per tutti gli appassionati del settore vi segnalo l'esordio di
Videogame.it, il nuovo portale sui videogiochi ideato da
Leader (uno dei principali distributori italiani di
videogiochi). Ecco come il sito si presenta:
"La porta di ingresso al fantastico mondo dei
videogiochi. Varcatela e scoprirete un affascinante mondo in
grado di portarvi in maniera semplice alla conoscenza di tutto
ciò che è gioco o magari, più semplicemente, di informarvi
puntualmente su tutto ciò che orbita in questo settore. Tutto
ciò che potete trovare sul circuito di videogame.it è solo,
rigorosamente in italiano. Tutto correlato e linkato, creando
così il più grande e completo riferimento italiano sul
videogame!"
L'indirizzo naturalmente è:
http://www.videogame.it/
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Nato in Olanda il 17 giugno 1898 e vissuto per molti anni in
Italia, Maurits Cornelis Escher è un artista geniale che
combina nelle sue opere (litografie e incisioni su legno),
creatività, forme geometriche minuziosamente disegnate,
illusioni ottiche, architetture da capogiro, mondi
impossibili. Famosa la sua opera "Cascata" che
illustra il "moto perpetuo".
Sul sito "World of Escher" (sito in inglese)
http://www.worldofescher.com/
oltre a trovare informazioni e saggi su Escher potete anche
acquistare gadget quali magliette, puzzle, poster, tazze di
caffè tutte rigorosamente con riproduzioni delle creazioni
dell'artista.
Se vi ho incuriosito, qui potete trovare la galleria di alcune
delle migliori opere di Escher:
http://www.worldofescher.com/gallery/
io personalmente mi sono scaricato "Reptiles" e l'ho
messo come sfondo del mio desktop, almeno mentre aspetto che
il mio Windows NT finisce di fare lo shutdown (ed alle volte
sembra davvero metterci molto impegno nelle varie operazioni
di chiusura!) posso perdermi nei dettagli della litografia,
una sorprendente immagine sospesa tra il 2D ed il 3D.
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"Non sarà un vero portale, ma almeno è una vera
porticina sul turismo" è così che si presenta il sito
http://www.turistipercaso.it/
della celebre coppia Syusy Blady e Patrizio Roversi, che dopo
aver raccontato in modo simpatico ed originale i loro viaggi
in giro per il mondo nella trasmissione televisiva
"Turisti per Caso" ora approdano su Internet. Il
sito è ancora in evoluzione, dei loro viaggi al momento
trovate solo la cronaca di quello in Argentina, ma presto
pubblicheranno anche tutti gli altri itinerari delle puntate
andate in TV.
Se volete, andando su questa pagina:
http://www.turistipercaso.it/viaggi/itinerari/form.asp
potete contribuire anche voi al sito inviando il racconto di
un vostro viaggio, ecco il loro appello:
"Mandateci i vostri itinerari di turisti per caso: diteci
quando siete partiti, da dove, con chi, quanto tempo siete
stati in viaggio, quanto avete speso, come avete viaggiato, le
tappe, le difficoltà, le facilitazioni, cosa non perdere e
cosa evitare, le notizie tecniche e le impressioni
poetiche"
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Se siete degli sviluppatori di siti ed in particolare fate
parte di quella schiera che preferiscono utilizzare
direttamente l'HTML e non affidarsi ai blasonati editor
grafici (FrontPage, Dreamweaver, GoLive, ecc.), vi consiglio
vivamente (se non l'avete già fatto) di scaricarvi l'editor
HTML "1st Page 2000", comodissimo, ben fatto e
sopratutto gratis!
1st Page 2000 pur lasciandovi il codice sotto il vostro
diretto controllo, vi mette a disposizione una serie di
funzioni che vi permettono di velocizzare il lavoro. Da non
perdere! Lo trovate qui:
http://www.evrsoft.com/1stpage/
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Winners Corner by Pietro Aterno
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Il lavoro di gruppo e i suoi processi sono temi sempre attuali
e pertanto ne vorrei fare un'esposizione
Chiara ma sintetica (lavoro arduo!)
L'ipotesi di partenza ovvero il metodo di approccio è quello
di identificare delle aree di attività:
area di definizione obiettivi e risorse
area di definizione dei piani di azione e comunicazione
area di verifica risultati intermedi nel raggiungimento degli
obiettivi fissati.
Alle persone del gruppo beninteso è consigliabile fornire una
visione del risultato finale in modo che tutti, ma proprio
tutti, siano focalizzati sull'obiettivo.
Come scegliere le persone giuste nella costruzione di un team
vincente? Questa è una bellissima domanda con una risposta
che può essere unica quando la selezione viene fatta con
criteri semplici e allineati con l'obiettivo. Le skill o
abilità richieste ai candidati dovrebbero essere la lealtà,
l'onestà, la preparazione e la positività oltre ad una buona
dose di disponibilità.
Qualcuno potrebbe chiedere un team vincente con le persone
attualmente nel gruppo: come fare? La formazione sui temi
dell'autostima e del lavoro per obiettivi può essere una
buona medicina se accompagnata da incontri periodici di lavoro
e di svago.
Il Leader sarà il cuore del gruppo e potrà essere Lui a
creare o a trasformare il gruppo in un team vincente: ma
Leader si diventa o si nasce? Ne parleremo prossimamente...
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Angolo della Lettura
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Il brano che vi propongo questa volta è tratto da "Il
Computer Invisibile" di Donald Norman (già autore del
molto interessante "La caffettiera del masochista").
A dire il vero il libro ha un inizio non brillante,
presentando un certa tendenza ad essere ripetitivo. Ma poi
diventa molto stimolante e, anche se non sono d'accordo su
alcune idee espresse, l'ho trovato comunque di spunto ad
interessanti riflessioni. Il tema centrale del libro è un
approfondito esame sul perché i computer di oggi non sono
adeguati alle nostre esigenze (di noi poveri esseri umani) e
l'esposizione della proposta dell'autore per risolvere il
problema: la sostituzione degli attuali computer universali
con gli "infodomestici", elettrodomestici
specializzati dove la tecnologia informatica sia
"nascosta" dietro le quinte.
Nel libro sono presenti anche osservazioni sul funzionamento
della mente umana (uno dei campi che da sempre mi affascina)
il che rende il libro interessante al di là del tema
informatico. Un esempio ne è appunto il brano che vi
propongo.
Vi auguro una Buona Lettura.
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Questo è tutto. Alla prossima!
Massimo Di Bello
Amministratore Unico
Prometheo Srl
mailto:mdibello@prometheo.it
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Appendice A: Brano tratto da "Il Computer
Invisibile" di Donald A. Norman
Editore: Apogeo - Traduzione di: Bernardo Parrella
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Essere analogici
Noi siamo esseri analogici intrappolati in un mondo digitale,
e il brutto è che siamo stati noi stessi a rinchiuderci in
questa trappola.
In quanto esseri umani siamo animali biologici. Nel corso di
milioni di anni, ci siamo evoluti fino a raggiungere un buon
livello di adattamento e di sopravvivenza nell'ambiente
circostante. Siamo dispositivi analogici che aderiscono a
modalità operative biologiche. Ci riteniamo adattabili,
flessibili, tolleranti. Eppure abbiamo costruito un mondo di
macchine che ci impone di essere rigidi, statici,
intolleranti. Abbiamo concepito una tecnologia che necessita
di una notevole dose di attenzione e di cura, che pretende di
essere trattata sulla base delle proprie esigenze, anziché
delle nostre. Viviamo in un mondo centrato sulla tecnologia,
un mondo in cui quest'ultima non si dimostra appropriata per
gli individui. Non è però il caso di meravigliarci se ci
troviamo di fronte a simili difficoltà.
Ci aggiriamo per il mondo inciampando negli oggetti,
dimenticandoci i dettagli, con uno scarso senso del tempo, con
una memoria mediocre per i fatti e i numeri, incapaci di
concentrare l'attenzione su un singolo argomento per periodi
poco più che brevi, pronti a pensare per esempi anziché
secondo logica, convinti di poter fare affidamento sul ricordo
esplicitamente deficitario di esperienze precedenti. Alla luce
di tali considerazioni, finiamo con l'apparire creature
piuttosto penose. Non c'è quindi da meravigliarsi se abbiamo
realizzato una serie di apparecchi artificiali per nulla fatti
a nostra immagine e somiglianza. Abbiamo costruito un mondo di
macchinari in cui sono cruciali elementi quali l'accuratezza e
la precisione. E' il tempo ad acquistare importanza. Lo stesso
dicasi per i nomi, date fatti e cifre: importa la precisione
dei ricordi, i dettagli.
In quest'ottica acquistano primaria importanza le virtù di
cui siamo sprovvisti e vengono invece ignorate le virtù di
cui siamo dotati. Un'ottica invero strana, a pensarci bene.
Dare senso al mondo
Le persone si dimostrano eccellenti nella percezione, nella
creatività, nella capacità di andare oltre i dati immediati,
di cercare il senso di eventi altrimenti caotici. Spesso ci
troviamo a interpretare i fatti ben oltre le informazioni
disponibili al riguardo, e la nostra capacità di riuscirci in
maniera efficace e senza sforzo, generalmente perfino senza
rendercene conto, costituisce un importante integrazione della
nostra capacità di adattamento. Quest'abilità nel mettere
insieme un immagine coerente e sensata del mondo, pur a fronte
di limitati dati concreti, ci consente di anticipare e
prevedere gli eventi, per poter così fronteggiare in maniera
migliore un mondo circostante ambiguo, in continuo mutamento.
Ecco un semplice test mnemonico:
Quanti animali di ciascuna specie prese con sé Mosè
nell'arca?
Qual è la risposta esatta? Quanti animali? Due? Attenzione:
cosa accadde all'ameba, animale unicellulare asessuato che si
riproduce suddividendosi in due cellule? Ci fu bisogno di
prendere due esemplari anche di questi?
Risposta: Nessuno. Nessun animale. Mosè non portò nessun
animale nell'arca. Fu Noè a farlo.
Qualcuno c'è sicuramente cascato. Come mai? Perché spesso
abbiamo la tendenza a sentire quel che si vorrebbe intendere,
non ciò che viene effettivamente detto. Nel linguaggio
normale, poniamo domande concrete che comportano risposte e
significati altrettanto concreti. Capita soltanto ai
professori di psicologia e a qualche burlone di porre domande
trabocchetto. Se avete evitato il trabocchetto, è perché
eravate sospettosi o all'erta in maniera poco comune.
Nell'interazione normale tra esseri umani non abbiamo bisogno
di un tale livello di attenzione. Chi è stato tratto in
inganno ha risposto in piena normalità: siamo fatti per
comportarci così.
La mente interpreta la domanda per ciò che si intende,
cercando il senso dell'informazione fornita. Potrebbe aver
confuso "Mosè" con "Noè", ma ciò per
via delle varie somiglianze presenti nei due nomi: sono
entrambi brevi, composti di due sillabe, accentati
sull'ultima. Entrambi di provenienza biblica, dal Vecchio
Testamento. In circostanze normali, la confusione si sarebbe
dimostrata benefica, poiché si tratta di un tipo di errore
che poteva capitare nel porre il quesito, e per chi ascolta è
positivo poter andare oltre gli errori superficiali.
Si noti che la tendenza a non notare i piccoli lapsus
linguistici non significa affatto che possiamo esser tratti
facilmente in inganno. Nessuno si sarebbe lasciato imbrogliare
se invece avessi chiesto:
Quanti animali di ciascuna specie prese con sé Bill Clinton
nell'arca?
Il nome Clinton non è sufficientemente vicino all'obiettivo:
ci vuole un nome biblico per trarvi in inganno. Da un punto di
vista pratico, l'oratore potrebbe dire "Mosè" pur
intendendo "Noè" ma è assai meno probabile che
qualcuno possa usare erroneamente usare un nome di origine
tutt'altro che biblica come "Clinton".
L'interpretazione inaccurata e automatica del quesito
originale rivela intelligente e sensata. Il fatto che la prima
domanda sia in grado di ingannare qualcuno è la prova delle
nostre notevoli abilità, anziché una loro negazione. Di
nuovo: nella vita normale tali correzioni si dimostrano
proficue. La vita non tenta di trarci deliberatamente in
inganno. Prendiamo nota di quest'esempio, poiché si rivela
centrale per comprendere i nostri simili e, fatto ancor più
importante, per comprendere il motivo per cui i computer sono
talmente diversi dalle persone, del perché gli individui e la
moderna tecnologia hanno così poco in comune.
Perché precisione e accuratezza assumono importanza? Nel
mondo naturale ciò non accade. Siamo esseri approssimativi,
tesi a comprendere l'essenza delle cose, e a questo scopo i
dettagli non importano poi molto. Date e orari diventano
cruciali soltanto perché noi abbiamo creato una cultura in
cui tali elementi assumono importanza. Le misurazioni precise
e accurate sono essenziali perché le macchine e le procedure
che abbiamo messo a punto sono rigide, inflessibili e statiche
secondo parametri tutti loro, così che qualora una
misurazione risulti errata anche solo di poco, ne potrebbe
derivare il mancato funzionamento della macchina. Peggio
ancora, si potrebbe causare un tragico incidente. Gli esseri
umani sono malleabili: abbiamo la capacità di adattarci alla
situazione. Siamo abbastanza elastici da poter consentire al
nostro corpo e al nostro comportamento di aderire a
circostanze diverse. Gli animali non necessitano di
misurazioni precise e di un alto livello di accuratezza per
potersi adattare, le macchine sì.
Lo stesso vale per il ricordo meticoloso di orari, fatti e
cifre: elementi che acquistano importanza soltanto perché la
società meccanica e industrializzata da noi creata rivela
poco in comune con gli individui. In parte ciò avviene
perché non sappiamo far di meglio. Non siamo in grado di
costruire macchine adattabili e flessibili come gli individui,
almeno non oggi. La biologia non costruisce: cresce, si
evolve, dà corpo alla vita grazie a componenti flessibili,
componenti in grado di autoripararsi. Non sappiamo come fare
lo stesso con le macchine. Possiamo costruire dispositivi
informatici soltanto tramite la logica binaria, fondata sulla
precisione e sulla consequenzialità. Abbiamo inventato le
astrazioni matematiche e logiche per espandere ulteriormente i
nostri processi di pensiero.
Il dilemma che ci troviamo a fronteggiare è l'orribile
discrepanza tra i requisiti delle macchine da noi realizzate e
le stesse capacità umane. Le prime sono meccaniche, noi siamo
biologici. Le macchine sono rigide e richiedono grande
precisione e accuratezza di controllo. Noi siamo tolleranti.
Riusciamo a sopportare e generare ingenti dosi di ambiguità e
incertezza, ma assai poca precisione e accuratezza. Le più
recenti invenzioni dell'umanità sono quelle concernenti la
tecnologia digitale per la gestione dei dati e della
comunicazione, eppure noi stessi siamo dispositivi analogici:
analogici e biologici. Un dispositivo analogico è quello in
cui la rappresentazione dell'informazione corrisponde alla
struttura fisica di quest'ultima. Nel caso di una
registrazione analogica, il valore del segnale varia in
maniera esattamente identica alle variazioni dell'energia
sonora nel tempo. Le registrazioni fonografiche sono
analogiche: funzionano ricreando le variazioni dell'energia
sonora tramite gli spostamenti e i cambiamenti della
profondità del solco.
Nelle registrazioni su nastro, la forza del campo magnetico
del nastro varia seguendo un andamento corrispondente alle
variazioni dell'energia sonora. Sono tutti segnali analogici.
I segnali digitali funzionano in maniera completamente
diversa. In questo caso quel che viene registrato è
un'astrazione del segnale reale. La codificazione digitale fu
inventata essenzialmente come deterrente contro i disturbi.
All'inizio i circuiti elettrici erano tutti analogici, che
comportano tipici disturbi, essendo sensibili ad accidentali
variazioni di voltaggio. I disturbi finiscono per trovarsi
sempre tra i piedi, per lo più a causa del fatto che i
circuiti non sono capaci di discriminare gli impulsi
significativi da quelli indesiderati.
Passiamo ora al mondo digitale. Anziché usare un segnale che
corrisponde all'evento fisico, quest'ultimo viene trasformato
in una serie di numeri atti a descrivere l'originale. Nelle
registrazioni musicali di alta qualità, l'energia sonora
viene campionata oltre 40.000 volte al secondo, e trasformata
in cifre che rappresentano il valore dell'energia nell'istante
in cui è stato eseguito ciascun campionamento. Generalmente
questi numeri vengono indicati sotto forma di cifre binarie
anziché nei più familiari valori decimali, il che comporta
l'esistenza di due soli stati, 0 o 1, piuttosto che i dieci
possibili con i numeri decimali. Quando esistono soltanto due
stati diversi tra cui distinguere, l'operazione risulta assai
più semplice e meno soggetta a errori rispetto al caso in cui
occorra determinare un valore specifico, come accade con il
segnale analogico. Perciò i segnali binari sono relativamente
insensibili ai disturbi.
Come è facile immaginare, la registrazione e la riproduzione
di una rappresentazione digitale delle onde sonore richiedono
un alto livello di elaborazione. Occorre trasformare i suoni
in numeri, conservare tutte le cifre digitali, e infine
prelevarle e riconvertirle in suoni. Fino a poco tempo
addietro, una simile e rapida trasformazione era impossibile a
ottenersi se non ad altissimi costi: ecco i motivi per cui i
discorsi sull'audio digitale sembrano una relativa novità.
Soltanto di recente la tecnologia si è dimostrata in grado di
consentire la codificazione digitale di segnali audio e video
di alta qualità, pur trattandosi di un'idea alquanto datata.
Esiste una serie di equivoci sulla comprensione dei segnali
analogici e digitali. La prima è che analogico corrisponda a
continuo, mentre digitale equivalga a discreto. Anche se
spesso questo è vero, ciò non va preso come base per tale
distinzione. Pensiamo analogico come analogo: analogo al mondo
reale. Se l'evento che ha luogo nel mondo reale è discreto,
lo stesso accadrà per quello analogico. Se il processo fisico
è continuo, allora così sarà per quello analogico. Tuttavia
il digitale è sempre discreto: punto per punto, istante per
istante si ha soltanto uno specifico valore all'interno di una
limitata gamma possibile (generalmente uno su due - in base al
sistema binario - occasionalmente uno su tre, quattro o
dieci).
Un diffuso equivoco vorrebbe attribuire per antonomasia una
valenza positiva al digitale e una negativa o spregiativa
all'analogico. Ciò non è affatto vero. Certo, il primo
approccio è ottimo per le macchine contemporanee, ma il
secondo potrebbe andar bene per quelle del futuro. E
l'analogico è sicuramente molto più adatto agli esseri
umani, essenzialmente proprio per via dell'impatto causato dai
disturbi.
La nostra evoluzione si è resa necessaria per consentirci di
meglio adattarci al mondo.
Per comprendere la modalità di funzionamento della percezione
umana, può essere d'aiuto partire dalla comprensione del modo
in cui operano la luce e il suono, dato che occhi e orecchie
si sono evoluti per adattarsi alla natura di questi segnali
fisici. Ciò significa che siamo capaci di interagire in
maniera migliore con quei sistemi che o fanno parte del mondo
reale o risultano ad esso analoghi (i segnali analogici).
Questi ultimi si comportano seguendo modalità comprese dagli
esseri umani. Un piccolo errore o disturbo trasforma i segnali
secondo modi già noti, modi che il corpo ha imparato a
interpretare e a riconoscere. Se un segnale televisivo
convenzionale presenta qualche disturbo, codificato in formato
analogico, questo viene notato sullo schermo. In genere
possiamo tollerare l'immagine che ne risulta, almeno fino a
quando ci sembra in qualche modo comprensibile. Disturbi di
scarso livello hanno scarso impatto. Siamo esseri analogici,
in grado di estrarre il significato delle cose nonostante
disturbi ed errori. Finché tali significati essenziali
rimangono inalterati, i dettagli del segnale non hanno alcuna
importanza. Non vengono notati, non ci si ricorda della loro
presenza.
Nel segnale digitale la rappresentazione è talmente
arbitraria che un errore anche minimo può innescare
conseguenze inattese.
La codifica digitale ricorre a tecnologie di compressione per
l'eliminazione della ridondanza. I segnali della televisione
digitale vengono compressi per risparmiare spazio e ampiezza
di banda, dove lo schema più comunemente usato è quello
rappresentato dagli algoritmi sviluppati dal Motion Picture
Expert Group (MPEG). Se qualche dato va perso, ci vuole del
tempo prima che il sistema proceda a un nuovo invio di quei
dati onde poterli recuperare. La codifica di tipo MPEG
segmenta l'immagine in tante piccole aree rettangolari. La
presenza di qualche disturbo rende impossibile la
ricostruzione dell'intera regione. Ne consegue che, se
l'immagine è disturbata, tutta l'area dello schermo appare
frantumata e distorta secondo modalità impossibili da
ricostruire per il cervello umano, e trascorrono alcuni
secondi prima che l'immagine possa ricomporsi correttamente.
Il vero problema dell'essere digitali risiede nel fatto che
ciò implica un certo grado di schiavitù verso la massima
precisione possibile, requisito generalmente poco diffuso nei
nostri ambienti di lavoro. Ma ciò è perfettamente
appropriato e ragionevole per le macchine che ricorrono alla
decodifica digitale per le proprie attività. Esse operano in
maniera più efficace con tale sistema di decodifica digitale.
Il problema nasce allorquando si arriva all'interazione tra
macchine e persone. Queste ultime funzionano meglio quando
segnali e informazioni rispecchiano il loro modo di percepire
e di pensare, ossia un modo analogo al mondo reale. Le
macchine funzionano meglio quando segnali e informazioni
riflettono il loro modo di operare, ossia un mondo digitale,
rigido, preciso. Quando i due soggetti sono costretti a
incontrarsi, chi è a spuntarla? Nel passato, ha avuto partita
vinta la macchina. In futuro, dovrebbe toccare agli individui.
La questione sarà riaperta nel capitolo nono.
Esseri umani contro il computer
La crescente complessità della vita quotidiana porta con se
sia grandi opportunità che sfide non indifferenti. Una di
queste consiste nel fatto che il cervello non opera affatto
come il computer; ma ciò offre anche un aspetto positivo: le
nuove modalità di interazione ci consentono di trarre
profitto dai talenti complementari propri degli esseri umani e
delle macchine.
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