PROMETHEO
NEWS #18 - 08 Luglio 2000 |
"Prometheo
News" è il bollettino inviato periodicamente per tenervi
informati sulle iniziative della Prometheo e del nostro
portale, Italia.ms. Inoltre potete trovare notizie e consigli
per utilizzare al meglio il vostro PC.
Questo numero è stato inviato a 4.281 abbonati. Passaparola!
Aiutaci a crescere! Se trovi interessante questa newsletter,
invita i tuoi amici, conoscenti, colleghi, parenti vicini e
lontani, ad abbonarsi gratuitamente semplicemente inviando una
email a mailto:xnews@prometheo.it
con oggetto "Richiesta Newsletter". Grazie in
anticipo per il tuo sostegno!
=============================================
Le Novità
=============================================
Questo numero esce un po' in ritardo, rispetto alla normale
cadenza mensile. Siamo molto impegnati con i vari progetti in
cantiere, di cui molti verranno alla luce da qui a settembre.
Vi terrò informati!
--------------------------------------------
Su Borsa 2000 abbiamo attivato un area in cui inseriremo delle
schede sui maggiori titoli azionari italiani. Al momento
potete trovare i grafici, informazioni sull'andamento, le
analisi, i volumi di scambio e molti utili link sui seguenti
titoli: e.Biscom, Enel, Telecom Italia, Tiscali e Finmeccanica.
Altre schede verranno aggiunte man mano. Il tutto lo trovate
qui:
http://www.italia.ms/borsa2000/azioni/
--------------------------------------------
I nostri centri di formazione crescono. Sia la sede del Vomero
(Napoli) sia quella di Monza, si trasferiranno (in tempo per
la ripresa di settembre) in una nuova sede più ampia ed in
una posizione più centrale. Al Vomero andremo in via
Scarlatti, a Monza in corso Milano. Vi ricordo che se volete
maggiori informazioni sulle nostre sedi, potete trovarle qui:
http://www.prometheo.it/lesedi.htm
--------------------------------------------
Sempre da settembre sarà attiva anche la nuova sede di Napoli
Centro, posizionata nel centralissimo corso Umberto. Il link
diretto per maggiori informazioni è questo:
http://www.prometheo.it/s_napolic.htm |
=============================================
Siti Interessanti
=============================================
Vi segnalo che VOLTrade, il sito sulla borsa del gruppo
Tiscali, a fine giugno ha completamente rinnovato la sua vesta
grafica con una disposizione più razionale dei dati e in
definitiva raggiungendo una maggiore semplicità nell'uso. Una
delle innovazioni effettuate è la funzionalità di calcolo
guadagno nel portafoglio che permette di conoscere il guadagno
effettivo di un dato titolo al netto di imposte e tassi di
commissione. L'indirizzo è:
http://www.voltrade.it
--------------------------------------------
E' ora di pranzo ma il lavoro incombe e non c'è il tempo di
uscire? Niente paura, basta andare sul sito di "Runner
Pizza" dove potete scegliere tra pizze, focacce,
insalate, carpacci e gli immancabili dessert. E' anche
possibile "costruirsi" la propria pizza
personalizzata scegliendo gli ingredienti tra più di
cinquanta possibilità! Il tutto vi verrà consegnato a
domicilio (dopo una conferma telefonica dell'ordine).
Un esempio pratico di commercio elettronico ben realizzato e
di uso immediato, in cui invece del solito carrello trovate a
lato di ogni pietanza un intuitivo tasto "metti in
conto", con uno scontrino virtuale sul lato sinistro
dello schermo che riporta cosa si è ordinato fino a quel
momento, con i relativi importi e gli eventuali omaggi a cui
si ha diritto.
Al momento il servizio è disponibile a Firenze, Bari,
Bologna, Milano, Roma, Prato e Padova, con prossima apertura a
Torino. L'indirizzo è:
http://www.runnerpizza.it/
--------------------------------------------
Con un nome di dominio di sicuro effetto, ma anche con dei
contenuti all'altezza del nome, ecco una risorsa utile per chi
è alle prese con la programmazione dove potete trovare
recensioni di libri, articoli, tutorial, corsi on line, con
perfino una sezione dedicata alla programmazione della
PlayStation!
Il sito è:
http://www.programmazione.it/
Di seguito il "manifesto" del sito, in cui gli
autori dichiarano i loro obiettivi:
--------
Programmazione.it vuole essere il sito di riferimento per
tutti i programmatori Italiani. E' noto a tutti quanto sia
difficile non solo trovare risorse riguardanti la
programmazione in Italiano, ma anche quanto spesso la
documentazione in Inglese mal si adatti alla realtà del
nostro paese.
Il nostro progetto è di sicuro ambizioso ma allo stesso tempo
crediamo che sia molto utile se non addirittura necessario.
Tutto il materiale disponibile nel sito è opera di
programmatori che si sono impegnati per dare alla luce del
materiale che possa aiutare altri colleghi. In quest'ottica
chiunque può scrivere qualcosa per qualsiasi area (se non per
nuove sezioni non ancora trattate) e contribuire cosi alla
crescita del sito.
--------------------------------------------
Cominciata come trasmissione radiofonica, sull'onda del
successo ottenuto è approdata in televisione al principio in
prima serata e poi retrocessa in terza serata (un po' per le
polemiche che ha suscitato un po' per l'audience giudicata
bassa per quella fascia oraria): è "Alcatraz" la
trasmissione ideata da Diego Cugia. Il protagonista è Jack
Folla un immaginario condannato a morte, per radio
"parlava" dalla sua cella, ora evaso e rifugiatosi a
Cuba che affronta in maniera cruda e con un linguaggio un po'
forte, con una serie di monologhi, argomenti quali il
conformismo, la burocrazia la denutrizione in India, gli
anziani, mixati con un sapiente montaggio di immagini, video,
musica che contribuiscono a creare una atmosfera coinvolgente.
Il giudizio complessivo può essere diverso a secondo delle
proprie opinioni, ma quel che è certo è che una trasmissione
originale, di qualità e che fa riflettere.
Le ultime due puntate verranno trasmesse lunedì (10 luglio)
alle 23.00 circa e martedì alle 22.30 circa (puntata doppia).
Molto ben riuscito è il sito, che si integra perfettamente
con la trasmissione televisiva, dove potete trovare, tra
l'altro, i testi dei monologhi, i dischi suddivisi per la data
di messa in onda, alcuni video e una bacheca dove i Jackers, i
fan di Jack Folla, possono scambiarsi le loro opinioni.
L'indirizzo (che prende il nome dal numero di matricola di
Jack) è:
http://www.3957.net/
Per conoscere meglio l'autore potete visitare il sito che
trovate qui:
http://www.diegocugia.com/
Ecco come Diego Cugia, descrive in una intervista online il
suo "rapporto" con Jack Folla.
--------
Anna Couvert: "Quanto Jack ti ha cambiato l'anima e
quanto l'ha cambiata a Pedicini, che è poi la voce di
Alcatraz?"
Diego Cugia: "Per quanto riguarda Pedicini non lo so,
bisognerebbe chiederlo a lui. Per quanto mi riguarda mi ha
cambiato moltissimo, perché Jack Folla rappresenta in qualche
modo la parte più svincolata, più libera di noi stessi e
stendere quest'arco e tenerlo teso per più di due anni è una
faticaccia. Scrivere per Jack Folla vuol dire essere
trasparenti il più possibile, che non è un esercizio
facilissimo. Vuol dire estrapolare tutto te stesso e stare
sempre sul filo, perché purtroppo a volte sei costretto a
prendere dei compromessi perché sei sotto il tiro incrociato
sia delle altre tue personalità sia delle tante personalità
di Jack, che poi sono tutti quanti i telespettatori e gli
ascoltatori."
--------
Se vi è venuta la curiosità di saperne di più sulla vera
Alcatraz, la famosa isola-prigione americana, ecco il sito
ufficiale dell'isola di Alcatraz (in inglese)!
http://www.nps.gov/alcatraz/ |
=============================================
Le Segnalazioni di Lucio Costa: *****? No, grazie!
Preferisco Sharon Stone
=============================================
Nel prims vententio del Nevecento, i poetg futuristi
sparimentarono la disposizinne di carotteri e parole peg
costrrire immagina. Oggi, un'aftuta branca limitrifa alla
crittografia ha reso possabile usare immagini e suoni per
nascondere parole e messaggi.
Zelanti matite rosse e blù, prima di entrare in azione
sappiate che, leggendo in sequenza i caratteri errati,
pronuncerete il nome di questa branca affascinante: "steganografia",
un nome che deriva dal greco e che significa "scrittura
che copre"! Nell'antica Grecia (Erodoto lo attesta!) per
sottrarre a sguardi indiscreti gli scritti incisi su tavolette
si soleva ricoprire di cera la superficie solcata delle
stesse.
L'iniziale peccato ortografico illustra anche una circostanza
di fondo che risulta decisiva in molte teorie informatiche,
steganografia compresa. Si tratta del carattere
"ridondante" della rappresentazione
dell'informazione. Raramente tutti i pezzi della
rappresentazione sono indispensabili a veicolare
l'informazione voluta, sicché, anche se qualcuno viene perso
o modificato, il senso complessivo rimarrà preservato (pur
costellato di errori, il nostro testo non ha perso la sua
leggibilità complessiva).
Bene, direte: abbiamo "nascosto" un testo in un
testo. Ma come fare a nascondere testi in immagini o in suoni
(beh... senza
essere cantautori)? La risposta è semplice: al livello
macchina, immagini, suoni e testi sono fatti della stessa
sostanza, cioè di bytes.
Un'immagine a colori, per esempio, è una matrice di pixels e
ogni pixel è rappresentato da una tripla di bytes. Ciascuno
di essi esprime la percentuale dei tre colori fondamentali
(rosso, verde e blù) che, miscelati, generano la tonalità
del punto luminoso. Per
immagazzinare il testo voluto si modifica il bit meno
significativo di ogni byte. In tal modo, la distorsione
complessiva dell'immagine risulterà praticamente
impercettibile, limitandosi a una lievissima alterazione delle
tonalità dei colori. In questo modo, mentre una maschera come
***** attira l'attenzione, perché indica la presenza di
informazioni nascoste, nessuno potrà sospettare che
l'immagine celi un messaggio!
Va detto che la steganografia non sostituisce la criptografia
ma si affianca a essa. Prima di essere "iniettato"
in un'immagine, un testo viene, di norma, compresso e criptato.
Se siete divenuti impazienti di spedire la Divina Commedia in
una vostra foto tessera o attraverso le note dell'Inno di
Mameli avete bisogno di software opportuno e di qualche
informazione in più. Reperiteli qui:
http://members.tripod.com/steganography/stego.html
Oops... e se in autostrada le classiche parolacce tra
conducenti venissero iniettate in foto di Sharon Stone??!! |
=============================================
Winners Corner by Pietro Aterno
=============================================
'Have your dream' è il motto da ripetersi ogni volta che la
nostra autostima cala. Il livello di autostima scende
velocemente, quanto più è grande la distanza da situazioni
di soddisfazione o di riconoscimento.
In genere l'attività di dipendente non prevede scale di premi
o di bonus: quando le cose vanno bene e quando si è fatto
qualcosa al di là del proprio dovere nessuno parla - Panta
rei (direbbe il Ns. Illustre Luciano De Crescenzo!), ovvero
tutto scorre! Invece quando qualcosa del nostro lavoro non va
a buon fine, qualcuno da qualche parte ci richiama a maggiore
attenzione! (nel migliore dei casi!)
E l'autostima cala: come possiamo farla risalire? E perché?
Pensare ad un nostro grande obiettivo di vita è sicuramente
un grande segreto, un'ottima medicina, ma è anche importante
stare nel percorso giusto, affinché il nostro 'dream' (sogno)
sia concreto e si avveri. Ma perché è importante avere e
lavorare per il nostro Sogno?
Avere un atteggiamento positivo ed entusiasmo in quello che si
fa, facilita molto la nostra vita e ci rende vincenti! Bisogna
che la nostra tanica di entusiasmo sia sempre abbastanza
piena.
Come riempirla? Pensando al nostro sogno, ai nostri obiettivi,
frequentando persone positive, evitando persone negative,
frequentando persone di successo: sì, anche questo è un
ingrediente importante. Le persone di successo sono i modelli
da emulare, quelli che con un semplice sorriso, ci fanno
sentire di nuovo la carica giusta! Quelle persone ti
trascinano e anche Tu puoi essere cosi!
Dobbiamo essere manager di noi stessi: imparare a gestire le
nostre ambizioni, perché è giusto volere di più e si ...
può fare di più! Facciamolo e avremo in cambio la ricarica
della nostra tanica di entusiasmo! Bye Bye! |
=============================================
Angolo della Lettura
=============================================
Parliamo ancora di televisione. Vi segnalo un libricino
pubblicato, qualche tempo fa, dalla rivista Reset che
raccoglie due saggi, uno di Karl R. Popper e l'altro di John
Condry sugli effetti della televisione (di "questa"
televisione che ci ritroviamo adesso) sulla nostra società.
Il titolo del libricino è: "Cattiva maestra
televisione".
Per fortuna uno degli effetti "secondari" di
Internet, che comincia già a farsi sentire, è quello di
arginare un po' il potere della televisione, ma ciò non ci
deve far comunque sottovalutare il problema. Come al solito vi
riporto in appendice un brano, su cui vi invito a meditare.
Buona Lettura!
=============================================
Questo è tutto. Alla prossima. Auguro a tutti Buon Lavoro.
Massimo Di Bello
Amministratore Unico
Prometheo Srl
mailto:mdibello@prometheo.it |
=============================================
Appendice A: Brano di John Condry tratto da "Cattiva
maestra televisione" - Reset
=============================================
La struttura dei valori in tv
Ma non è soltanto la struttura dell’informazione televisiva
che ci deve preoccupare; anche la sua struttura di valori è
carente. Ci ha insegnato molto l’analisi dei valori espressi
negli spot pubblicitari nel 1993, effettuata facendo
riferimento ad una scala largamente applicata, che divide i
valori in caratteristiche che costituiscono un mezzo per
raggiungere un dato fine - definiti valori *strumentali* - e
quelli che sono fini in se stessi - i valori *terminali*. Una
persona può ad esempio attribuire valore al lavoro perché
esso determina la sicurezza economica; in base alla nostra
definizione, il "duro lavoro" costituisce un valore
strumentale e la "sicurezza economica" un valore
terminale. Quando ci si serve di questa scala, i più
importanti valori strumentali citati sono l’essere onesti, l’aiutare
gli altri, l’essere responsabili e di vedute aperte. Fra i
valori terminali tipici vi sono invece l’uguaglianza, la
pace e un mondo di bellezza. Attribuendo un codice ai valori
espressi in un campione di tutti gli spot televisivi, emerge
dunque un profilo di ciò che dovremmo essere secondo quanto
ci dice la pubblicità.
I valori strumentali citati più frequentemente negli spot
pubblicitari sono stati: "essere capaci",
"essere d’aiuto agli altri", "essere
furbi"; i meno citati sono stati "essere
coraggiosi" e "saper perdonare". Fra i valori
riferiti all’aspetto esteriore della persona, i più citati
sono stati "essere belli" e "essere
giovanili". "Essere sexy" è un valore citato
relativamente di rado, cioè nel 6 per cento di tutti gli spot
analizzati.
Di contro a questi valori strumentali, un solo valore
terminale domina tutti gli altri: "la felicità".
Il valore-felicità è sottolineato in quasi il 60 per cento
di tutti gli annunci pubblicitari, ed è menzionato oltre due
volte più spesso di qualsiasi altro. Il secondo dei valori
terminali più menzionati è stato il "riconoscimento da
parte della società". I valori terminali egoistici o
auto-orientati (ad esempio la felicità personale, una vita
intensa o il riconoscimento sociale) si registrano con
maggiore frequenza di altri valori più altruistici come
"l’uguaglianza" o "l’amicizia".
Il profilo dei valori è apparso diverso per diversi tipi di
trasmissione; nei programmi per bambini, ad esempio, i valori
erano diversi da quelli del resto del campione. Gli spot
concepiti appositamente per i bambini avevano frequenze minori
rispetto al resto del campione per quasi tutti i cosiddetti
valori altruistici, mentre tendevano a rilevare elementi come
il giocare tanto, il divertirsi e l’essere felici. Di rado,
invece, gli spot pubblicitari inseriti nei programmi destinati
all’infanzia ponevano l’accento sull’importanza di
essere d’aiuto agli altri o d’essere obbedienti; anche il
valore della salute fisica vi figurava raramente. I valori
sottolineati dalla pubblicità che esalta l’egoismo ed
auto-riferiti rispetto a quelli altruistici debbono indurci a
riflettere.
Più difficile è analizzare i valori trasmessi da programmi
specifici; i programmi sono più lunghi, e i valori espressi
sono meno evidenti che nelle poche parole pronunciate in uno
spot di 30 secondi. Eppure, vi si osserva la stessa
distorsione dei fatti riguardanti il mondo reale. Ad esempio,
la maggior parte delle persone è convinta che se i criminali
la fanno franca con i loro delitti è perché i tribunali sono
troppo indulgenti e infliggono pene detentive troppo brevi. La
realtà dei fatti è esattamente opposta. Nella maggioranza
delle città americane, soltanto il 15-18 per cento di tutti i
crimini denunciati sfocia in un arresto. Fra le persone
arrestate, la maggioranza viene spedita in galera per lunghi
periodi di tempo. Oggi i detenuti sono tre volte più numerosi
che 10 o 12 anni fa, e gli Stati Uniti detengono il primato
dell’Occidente industrializzato per lunghezza delle pene
detentive inflitte.
Ma allora da dove ci vengono le nostre idee circa la
criminalità e la sua repressione, se i fatti sono tanto
diversi dall’opinione diffusa tra la gente? La risposta è
forse che questa è proprio la situazione descritta dagli
spettacoli televisivi, in genere come espediente di
drammatizzazione. Alla televisione, i criminali in genere sono
acciuffati dalla polizia, ma spesso si sottraggono al castigo
grazie all’indulgenza e al permissivismo dei giudici. In
televisione, la polizia non commette errori o ne commette di
rado e sa chi è il colpevole prima ancora di catturarlo. Le
convinzioni in fatto di polizia e di giustizia e anzi per
quanto riguarda la forma stessa della democrazia americana, si
instillano nella gente a forza di farle vedere programmi del
genere ogni sera, settimana dopo settimana. E’ impossibile
credere che l’esposizione ripetuta a vicende del genere non
svolga qualche ruolo nelle decisioni politiche dei legislatori
e nel voto dell’elettorato.
La struttura dei valori morali della tv è strettamente
intrecciata con il modo di raffigurare i personaggi. In una
ricerca effettuata su quest’argomento, è stato chiesto a
singole persone intente a guardare uno spettacolo televisivo
di valutare la moralità di varie azioni rispetto ad una scala
graduata che andava dal buono al cattivo. E’ stato chiesto
anche di esprimere la propria simpatia per ciascun
personaggio. Abbiamo così costatato che la moralità di una
specifica azione dipende da chi la compie. La correttezza o la
scorrettezza del comportamento morale, così com’è
presentato dalla televisione, dipende dal fatto che l’azione
sia compiuta da un personaggio simpatico e ammirato oppure da
uno antipatico che ispira sfiducia. Molti comportamenti che
normalmente sarebbero giudicati "immorali" - il
riscatto, l’omicidio, la rapina ecc. - sono accettabili se
adottati da qualcuno che gode del favore del pubblico.
A quanto pare, gli spettatori di un programma hanno a
disposizione diverse strutture morali, a secondo della loro
familiarità con i personaggi. I giudizi morali di persone che
non hanno familiarità con essi, pare, vengono dati in base a
una scala di moralità ideale, senza tener conto della
simpatia dei personaggi stessi. Ben diversi, invece, i giudizi
morali di persone che hanno familiarità con i personaggi, che
li "conoscono" o nutrono sentimenti positivi o
negativi nei loro riguardi. Ciò che non è ammissibile per le
persone che ci stanno antipatiche è perfettamente accettabile
da parte di coloro che amiamo.
Questa è dunque la struttura morale della maggior parte dei
programmi analizzati, sia di quelli per adulti che di quelli
per bambini. Dunque il fatto che una cosa sia giusta o
sbagliata dipende - almeno in televisione - da chi la fa, non
dalla cosa stessa. I valori della televisione sono riferiti ai
personaggi. Ci sono buoni e cattivi; i buoni non possono fare
nulla di male; i cattivi non possono fare nulla di buono.
Questa è la concezione morale di un bambino di 5 anni.
Tutti questi esempi indicano che la televisione non può
costituire un’utile fonte di informazione per i bambini, e
che anzi può essere una fonte d’informazione pericolosa.
Essa presenta idee false ed irreali; non possiede un sistema
di valori coerente se non il consumismo; fornisce scarse
informazioni utili circa l’io dello spettatore. Tutto ciò
rende la televisione uno strumento di socializzazione pessimo.
Si può prevedere che alcuni genitori riducano il tempo che
concedono ai figli per guardare la televisione, usando la
stessa spiegazione cui ricorrerebbero se questi si
rifiutassero di mangiare altro che fiocchi d’avena, e cioè:
"questo regime alimentare è dannoso per la salute".
Il danno che arreca è personale, sociale, fisico e mentale.
Ma non tutti i genitori sono disposti a dirlo; non tutti ne
sono convinti.
Ma quelli che condividono quest’opinione dovrebbero parlare
con i figli degli spettacoli televisivi che guardano,
commentando le parti che trovano particolarmente false e
illusorie. Questo può senz’altro essere utile; ma va detto
comunque che la maggior parte degli studi su genitori e figli
che guardano assieme la televisione dimostra che ciò accade
relativamente di rado, tranne alla sera, in alcune case dove i
genitori controllano il contenuto dei programmi.
I genitori più avveduti parlano con i figli delle
trasmissioni che questi vedono nel primo pomeriggio e al
sabato e alla domenica mattina, quando non ci sono adulti in
giro.
Questo può servire a rendere i bambini più critici rispetto
all’uso della televisione come fonte primaria d’informazioni
sul mondo.
Se accettiamo che i bambini guardino un po’ di televisione,
dobbiamo fare quel che possiamo per migliorare gli spettacoli
televisivi a loro rivolti. E’ essenziale che vengano
adeguatamente finanziati dei buoni programmi istruttivi, molti
più di quanti non esistano attualmente. Occorre che venga
prodotto un maggior numero di programmi utili ai bambini. Non
vi è ragione per cui non debbano essere divertenti.
Competeranno di necessità con i programmi prodotti da reti
commerciali, e non sarà facile vincere la battaglia: non è
cosa agevole battersi strenuamente per la salute e la
felicità dei bambini.
Occorre che la scuola insegni ai bambini qualcosa sulla
televisione, per quanto riguarda sia i programmi che la
pubblicità. E’ necessario istruire i bambini sull’uso che
si può fare della televisione e sulle cose per la quale la
televisione non serve. Se i bambini imparano che l’acquisizione
di beni materiali non è lo scopo supremo della vita e che
molti dei valori che s’insegnano nei programmi e negli spot
televisivi contraddicono ciò che s’insegna a scuola, sarà
un guadagno netto. Anziché ignorare la televisione, la scuola
dovrebbe incoraggiare i bambini a discutere i programmi e le
idee - buone e cattive - che essa comunica. La scuola dovrebbe
elaborare dei programmi pedagogici per insegnare ai bambini ad
essere telespettatori critici, e questo in età assai precoce.
Lasciamo che i bambini usino apparecchiature video per
realizzare loro stessi dei piccoli spettacoli e spot
pubblicitari: che capiscano da soli quant’è facile per una
telecamera distorcere la realtà. |
=============================================
Se non volete più ricevere questa newsletter, inviate un
email a mailto:xnews@prometheo.it,
possibilmente segnalando il motivo, ed indicando come
"Oggetto": No Newsletter
Prometheo News è Copyright 2000 - Prometheo Srl
I numeri arretrati li potete trovare a questo indirizzo:
http://www.prometheo.it/newsletter
Se avete suggerimenti o commenti inviateceli a mailto:redazione@prometheo.it
Per avere informazioni sui nostri corsi, scrivete a mailto:info@prometheo.it |
|
|
|
|